Il Ministero al lavoro sulla riforma Cartabia – la posizione di AMT

Al lavoro sui decreti delegati

La disciplina della mediazione di cui al decr. 28/2010 è all’esame del legislatore (delegato).
Dopo l’adozione, infatti, nel novembre scorso della legge 206/2021 (c.d. riforma Cartabia sulla giustizia civile – su cui avevamo scritto qui.), è in corso la fase di elaborazione, in sede di Ministero della Giustizia della bozza del decreto legislativo d’implementazione (o dei decreti, se ci decide di procedere per macroargomenti).
Lo scorso gennaio il Ministero ha organizzato ben sette gruppi di lavoro, avvalendosi di professionalità esterne. Il primo gruppo (11 persone, composto da professori universitari, avvocati e giudici) si sta dedicando proprio alla materia che ci interessa.
Il testo della legge delegata lo potete scaricare qui: L_206-2021_Riforma_processo_civile.

Linee di indirizzo

In sunto, le linee di indirizzo sono le seguenti (espresse in 19 punti all’art. 1.4):
– riordino e potenziamento incentivi fiscali
– revisione dei costi (oggi fissati da tariffe ministeriali)
– realizzazione di un Testo Unico relativo agli strumenti ADR;
– allargamento dell’area delle materie per le quali l’attivazione di una mediazione è condizione di procedibilità per l’eventuale azione giudiziaria;
– misure per favorire/richiedere la partecipazione personale delle parti interessate;
– revisione della formazione richiesta a mediatori e docenti di mediazione;
– revisione dei criteri per l’accreditamento delle organizzazioni interessate a operare come “organismo di mediazione”;
– incentivazione del numero delle mediazioni mandate dal giudice in corso di giudizio;
– incentivazione della mediazione familiare.

La posizione di AMT

Le linee di riforma ed i possibili sviluppi sono stati discussi nel tea Break di febbraio 2022. La registrazione la potete vedere qui:

parte I – sulla formazione del mediatore

parte II – sui costi della mediazione

parte III – sulla presenza personale delle parti e sulla mediazione demandata dal giudice.

AMT ha quindi fatto pervenire al Ministero delle sue note. Le potete leggere qui: 20220221 AMT lett al Ministero su riforma Cartabia

Non siamo andati sui dettagli – anche perché la legge-delega non lascia molti margini. Abbiamo, piuttosto, ritenuto opportuno ricordare l’importanza di alcuni principi fondanti. Questi dovrebbero caratterizzare le politiche d’intervento pubblico in questo settore:
– il rispetto del principio di autodeterminazione, in primo luogo (sul tema v. qui);
– la cautela nel trattare la mediazione solamente sotto un profilo procedurale.
Purtroppo mancano totalmente, nel gruppo di lavoro, professionisti che non siano di formazione giuridica. Sarebbe stato auspicabile una loro inclusione, anche solo per dare al legislatore la possibilità di considerare punti di vista diversi da quello offerto dai giuristi.

I componenti il gruppo di lavoro peraltro sono tutte persone di notevole spessore, molte con esperienza specifica in tema di mediazione. Contiamo quindi nella loro sensibilità e accortezza.

Il loro contributo sarà importante, non solo per ragioni astratte, ma anche per ragioni pratiche. La mediazione ex decr. 28/2010 infatti – nonostante strutturi, all’evidenza, una particolare procedura avente specifici obiettivi (quello di deflazionare il carico dei lavoro dei giudici, in primis) – di fatto rappresenta una fetta rilevantissima delle mediazioni che si tengono in Italia. Il modo in cui essa viene strutturata dal regolatore impatta, quindi, in generale sul modo in cui alla mediazione (generalmente intesa) viene offerto spazio per concretamente essere praticata ed affermarsi presso l’utenza.

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