Con il Tea Break di novembre 2021, condotto da Alessandra Papa, siamo tornati sull’argomento.
‘Tornati’ perchè è un tema cui teniamo molto e che è già stato oggetto di discussione. La due giorni di Firenze lo scorso maggio, ricordata in apertura, è stata dedicata proprio a questo. Carlo Mosca ha tenuto un seminario giusto un anno fa, e comunque ne parliamo si può dire quotidianamente, commentando casi pratici e sessioni di mediazione fatte o osservate.
Perché tanto rilievo? Ma perché l’agency è la capacità di prendere decisioni e noi – da mediatori trasformativi – interpretiamo il nostro ruolo sostanzialmente nel fatto di sostenere detta capacità.
Le dinamiche conflittuali, come noto, possono incidere non poco al riguardo e – altro caposaldo – noi possiamo essere prezioso aiuto nel processo di empowerment.
La chiacchierata di novembre è stata stimolante ed ha toccato sia pur con il poco tempo a disposizione molti dei temi più rilevanti a proposito di agency in mediazione:
– il ruolo dei legali
– l’impatto del contesto e della finalizzazione della mediazione al deflazionamento delle cause in tribunale
– i preconcetti culturali che guidano i partecipanti ad una sessione dimediazione (mediatore ovviamente incluso)
– il rapporto fra ‘discorso’ e ‘Discorso’
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